Diciamo addio ad un’altra occasione – Sensation White 2015 annullato

Il Sensation White che doveva tenersi a Bologna, per la tappa italiana del tour mondiale, è stato annullato.

L’inquadramento dell’evento da parte di SIAE come “intrattenimento musicale” causando un aumento dell’IVA e dell’imposta sull’intrattenimento, ha causato un aumento dei costi non previsto..

Stando alla larga dai tecnicismi legali ed andando al sodo della questione la tassazione sull’evento è balzata in un batter d’occhio dal 20% al 48% dei costi, rendendo impossibile lo svolgimento dell’evento.

L’organizzazione ha già annunciato che rimborserà per intero il biglietto a tutti coloro che lo avranno acquistato.

 

Detto questo, andando oltre la fredda notizia da “ufficio stampa” vorrei esprimere alcuni pensieri.

Anche se il Sensation tocca un bacino di utenza che non è di nostra solita “cura” questo tocca tutti trasversalmente: ancora una volta l’Italia è un paese dal quale si fugge. Chi vive nel mondo della musica elettronica a questo è ormai abituato: si scappa per mancanza di professionalità, di cultura, di prospettive, ed ora per via delle leggi e delle tasse.

Ciò che siamo abituati a leggere relativamente ad aziende piccole-medie-grandi, professioni e persone, oggi lo leggiamo di un Evento di importanza mondiale. Il “generalizzare” in questa occasione è d’obbligo, visto che non credo sia razionale far sospendere un evento capace di impegnare tutta la Unipol Arena di Bologna con persone in arrivo da tutta la nazione per via di una “categorizzazione” più onerosa in ambito fiscale. Il meraviglioso sistema “Italia”, campione nel perdere occasioni, ha colpito ancora; e non ha colpito solo Sensation e l’organizzazione italiana che li assiste, ma tutto quell’ecosistema che orbita intorno ad un evento di questa importanza come ad esempio gli alberghi, la ristorazione, ed in qualche percentuale anche l’industria dei trasporti. Sensation per quanto “piccola” era un’occasione per avere un evento  di rilievo internazionale in centro Italia, e di poter dare un nuovo polmone di clientela alle attività bolognesi.

Potevamo prendere i classici “2 piccioni con una fava”, ma ci siamo persi dietro all’incapacità di saper perdere qualcosa in tassazione da parte di SIAE e Fisco per far girare persone e soldi.

 

Altro punto, che da semi-operatore del settore ho un pò di remore a toccare, è il seguente: com’è possibile che un’istituzione come Sensation non abbia previsto o conteggiato questo scalino fiscale? Come fa a sfuggire ad un’organizzazione che dovrebbe essere rodata e professionale a non sapere che sarebbe stata registrata come “evento di intrattenimento musicale“?  Colpa di Sensation, o in qualche modo (e spero in buona fede) abbiamo sbagliato “Noi” italiani, nel senso dell’organizzazione italiana che ha seguito gli aspetti tecnici sul territorio? La paura che qualcosa sia sfuggito a qualcuno, o che la tentazione di provare ad aggirare la macchina legislativa entro la quale ci muoviamo non sia stata propriamente ben pensata?

…anche perche a questo punto, freddamente, mi chiedo: in che categoria era stata preventivata?

 

Sia lontano da noi dare giudizi o accusare qualcuno: sappiamo tutti che in Italia nulla è semplice e tutto lo paghiamo a caro prezzo. Sappiamo che tutti rispondiamo a Leggi e Regolamenti (soprattutto in campo musicale) confuse, incomprensibili, e liberamente interpretabili, e che spesso questa interpretabilità porta al dover sempre pagare in più piuttosto che in meno.

Sappiamo tutti che abbiamo perso l’ennesimo treno per crescere ed arricchire il nostro “ambiente” di un’esperienza importante, migliorare l’offerta ai clienti del nostro panorama musicale, e provare ad alzare un poco il livello del “servizio”, e perchè no, aprire la via ad altri eventi di questo livello.

 

 LINK AL COMUNICATO STAMPA UFFICIALE

 

Ciroga