I Love Expo 2015: Pioggia e articoli al veleno

Oggi mi è capitato di imbattermi in un articolo pubblicato su MilanoToday, un articolo a dir poco velenoso nei confronti dell’evento intitolato “I Love Expo 2015”, ch si sarebbe dovuto tenere in piazza del Duomo il giorno di San Valentino.

Dopo aver doverosamente parlato delle difficili condizioni climatiche verificatesi il giorno dell’evento, il giornalista affonda il coltello, lo fa con uno sprezzate virgolettato descrivendo i dj in lineup: “tra i più famosi dj del mondo”, e invocando una “maggiore qualità degli eventi” per i poveri cittadini di Milano.
Trovo difficile capire come si possa criticare la qualità di un evento che non si è svolto a causa del maltempo. Il giornalista parla per partito preso o perchè non gradisce il genere musicale? Se ci fosse stato un altro genere di evento musicale sarebbe stato diverso? Non lo sa il giornalista che spesso si rimandano anche “eventi di maggiore qualità” a causa della pioggia?

Se il giornalista parla così perchè crede che eventi di musica elettronica non attirino pubblico, beh, il mio consiglio è quello di dare un occhiata ai numeri di eventi come il “Time Warp” e tanti altri festival di musica elettronica sparsi per l’italia (non parlo nemmeno del mondo) e farsi un idea della portata di tali eventi.

Gli organizzatori hanno avuto la colpa (o l’ardire) di non aver rimandato l’evento, è vero, ma di certo sparare così a zero è quantomeno ingiusto. Non è più possibile vedere la cultura come qualcosa di elitario, relegata a musei e pinacoteche,  sta nascendo una nuova concezione di musica e di arte, lontana da quella cultura “alta” a cui sono abituati i media tradizionali, che non può e non deve essere snobbata con tanto pressapochismo.

Antonio