Intervista a Bruno Fornaro (Wbar)

bruno fornaro dj

Mettendo da parte la musica, chi è Bruno Fornaro nel mondo reale, quali sono i tratti principali del tuo carattere?
Sono una persona molto empatica e solare, sono sempre disponibile e do tutto me stesso alle persone a me più care.
Mi piace svegliarmi presto, fare sport e mi piace la buona cucina.
Sono un grande appassionato di arte, amo il cinema e tutto quello che riesce a sorprendermi.

Chi è il tuo eroe?
Musicalmente parlando ne ho diversi mentre nella vita reale senza alcun dubbio il mio eroe è mio padre. Lui ha sempre creduto in me, anche nei momenti più bui in cui pensavo di lasciare il mondo della musica, mio padre era lì, a incoraggiarmi ad andare avanti.
Gran parte dei miei successi sento di dedicarli a lui.

Che significato ha per te produrre? È un richiamo naturale, un’esigenza, una risposta ad uno stimolo, e come prende forma una nuova produzione?
Fare musica per me è un’esigenza. Credo che ogni giorno sia quello giusto per avere nuove idee e per creare nuova musica.
Mi sento di definirla come una sorta di dipendenza, una buona dipendenza!
La mia musica proviene da tutto quello che mi circonda, prendo spunti anche solo ascoltando un pezzo in radio o magari da un’artista di strada, le buone idee sono ovunque!

Ti senti più dj o producer?
Mi sento assolutamente più dj. La produzione è arrivata dopo aver raggiunto un ottimo livello di conoscenze musicali.
Credo che le buone produzioni provengano da un qualcosa che io chiamo Groove, senza questo è difficile tirare fuori dei buoni prodotti .

Quali sono i brani che non possono mancare nella tua valigetta?
La mia valigetta ha un sound molto ampio.
Acquisto molti dischi e seguo diversi generi per questo i miei dj set variano da una musica house, tech house fino ad arrivare a sfumature più Minimal.
Ti lascio con 3 dischi che sono di stili diversi ma rappresentano esattamente a pieno il mio suono.

House: Todd Terry – House Is A Feeling
Tech House: Steve Bug – Going Up

Minimal: TwoSlice – Down The Line

Se potessi cambiare qualcosa nel mercato discografico o nella scena clubbing cosa cambieresti?
Se avessi il potere di cambiare qualcosa nella scena discografica, cercherei di limitare il consumo dei social che hanno preso completamente sopravvento nella nostra professione.
Siamo dj, non fashion blogger!
Tutto questo, a mio parere, sta facendo perdere qualità al mondo del dj e sta innalzando altre cose che non hanno nulla a che fare con questo lavoro.

C’è qualche paese che vi piacerebbe visitare per uno dei tuoi prossimi dj set ?
Sicuramente la Spagna, perché musicalmente parlando mi rappresenta molto.
È allegra, fresca, colorata proprio come il mio sound.

Londra è una delle capitali della musica per eccellenza, quali sono i vantaggi e gli svantaggi di farne parte?
Londra ti da la possibilità di avere contatti diretti con i dj più influenti al mondo e questo mi permette di avere un confronto diretto con loro.
Gli svantaggi? Non esistono svantaggi. Londra è il palcoscenico del mondo! Qui tutto diventa possibile.

Pensi che avresti prodotto un altro sound se fossi stato in un’altra città?
Di certo quello che ti circonda influenza molto le sonorità ma io seguo il mio istinto e l’ambiente esterno non corregge più di tanto il mio suono.
Per questo anche se avessi vissuto in altre parti la mia musica sarebbe stata la stessa.

WBAR_logo

“WBar” è appena nata, abbiamo ascoltato le tue prime due “bombe” “Dona” e “After Party”, come è nata l’idea di fondare la tua etichetta? cosa hai in mente per il suo futuro?
Ti ringrazio per il feedback, mi fa molto piacere che ti siano piaciute! Spero che abbiano lo stesso effetto sul mio pubblico. L’idea WBar nasce grazie al mio amico Larry Cadge, è lui che mi ha convinto a fondare la mia label con l’intento di trasmettere a tutti la mia visione della musica. Sono stati due anni difficili per la Nightlife, per il futuro ci saranno eventi promozionali a cadenza mensile e un tour che mi vedrà impegnato in diverse capitali europee.

Ultima domanda, come ti vedi tra 5 anni. Obiettivi, ecc…
Il mio obiettivo è quello di riuscire a portare a un livello mondiale la mia etichetta discografica. Ho lavorato duramente per poter arrivare a questo traguardo e continuerò a farlo per portare questo mio progetto sempre più alto.
Non saprei rispondere con precisione come mi vedo tra 5 anni, ma posso solo dire che non smetterò mai di lavorare così duramente come ho fatto negli ultimi anni!

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