Intervista a Kindimmer

Come di consueto, quando gli amici di OFC Old Family Crew invitano un artista, noi ne approfittiamo per fargli qualche domanda!

Oggi è il turno di Kindimmer, artista greco trapiantato in Germania, che stasera (09 Maggio 2015) si esibirà al Puro di Milano (Evento)

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Kindimmer, Greco di nascita, tedesco di adozione: raccontaci qualcosa di te, di chi è Kindimmer e chi è Thanasis Voulgaris quando non è Kindimmer.

Kindimmer è un animo infantile che lotta per crescere, e l’unica cosa che fa è sognare e sperare per far si che il suo piccolo universa di utopie diventi realtà. Resterà tale fino a che si divertirà con i suoni ripetitivi, melodie, ritmi, ed usare questi elementi per esprimersi e comunicare con gli altri.

Thanasis il fratello maggiore, quello responsabile e sensibile, quello che fa ti fa tenere duro quando le forze vengono a mancare…è un bravo ragazzo, ma è un po’ noioso quando Kindimmer non è nei paraggi.

 

Sei nato in un paese del sud europa, con il suo patrimonio di colori e vitalità, ed ora vivi nella “fredda” Germania. Potremmo dire che nella tua musica si sente un forte accento teutonico: questo tuo vivere in Germania ha influito molto sui tuoi suoni? 

Credo che il mio sound sia leggermente ombroso, e non so cosa pensi della Grecia, ma credo che il mio suono sia qualcosa che la ricorda. Credo di essere a metà tra House e Techno, Grecia e Germania.

 

Dj e producer: in che parti divideresti il tuo personaggio? Più dj o più producer?

Penso di essere al 60% producer, al 40% dj e cuore. Non fraintendermi, mi piace essere un dj e non non esiste uno senza l’altro, ma trovo più stressante essere il fatto di “fare” il dj: in alcuni casi mi stressa e mi spegne.

Quando produco sono vicino la mio modo d’essere, non sono sotto pressione ed ho il controllo assoluto di quello che succede, ed in quel momento mi stupisco di quanto la creatività mi possa portare lontanto.

 

Negli ultimi due anni hai avuto modo di girare un po’ tutta l’Europa con il tuo dj set, ed a brevissimo porterai la tua selezione anche in Italia: come cambia il pubblico di nazione in nazione? Cosa ti aspetti dal pubblico italiano?

Sarebbe superficiale racchiudere persone e luoghi in categorie in base alle poche volte che ho viaggiato, mi sono sempre trovato in situazioni diverse tra loro. Spero che gli italiani apprezzino quello che ho da offrirgli!

Questa domanda la facciamo spesso ai tuoi colleghi: nel mondo dei DJ ci sono due parti: i puristi del vinile e chi invece non si preoccupa di utilizzare i metodi più tecnologici. Tu che idea hai a riguardo?

Credo di aver capito cosa intendi, ti riferisci alla diatriba tra digitale ed analogico. Io credo di avere un’allergia per quelli che vogliono convincere che sia giusto quello in cui credono loro e provano a convincerti che la loro opinione è quella giusta. Mi piace avere la mente aperta, ed ho molto spazio tante opinioni che possono farm crescere. Potrei anche cambiare idea questa volta, o la prossima.

Come producer, invece, qual è il momento che definiresti più importante dall’inizio della tua carriera? Qual è stata la traccia che fino ad ora ti ha dato più soddisfazioni?

La soddisfazione di quando finisci la tua prima traccia è qualcosa di insostituibile. Non ricordo il titolo della traccia e non credo di averla ancora salvata da qualche parte, ma non dimenticherò mai il piacere di farla sentire ai miei genitori in salotto. Ho sentito che un nuovo mondo si era finalmente aperto davanti a me.

È stato grande. Ora aspetto quello che mi riserva il futuro, lo vedremo…spero di restare “vero”.

 

Ogni producer crea i suoi lavori in modo differente: ti consideri più un “animale” da studio o preferisci creare in contesti diversi?

Una delle parti che più mi diverte del produrre è il sentirsi libero di reinventarsi. È come se trovassi la ricetta perfetta, quella che fa per te…e penso che fare sempre la stessa cosa per fare dei passi avanti mi annoierebbe un po’.

Non dimenticare che puoi avere risultati simili, ma seguire diverse vie è più piacevole. Questo è quello che faccio.

 

Kindimmer tra 5 anni: traguardi ed obiettivi che speri di raggiungere.

Non mi dispiacerebbe avere la possibilità di fondare una mia label senza dover scendere a compromessi, costruire una piccolo comunità di persone propositive, e….Fare cose!

 

Una traccia, tua o di un tuo collega, che non può mancare nella tua selezione e che quindi sentiremo anche quando sarai ospite di OFC al Puro di Milano?

Tutte le tracce che suono durante I mei set sono le mie preferite. Non saprei dire, è difficile per me sceglierne una!