Intervista a Santè

AvotreAvotre è la Label che in questo ultimo periodo si sta distinguendo più di altre per la qualità e per la freschezza del suono che porta, aumentando a gran velocità il numero di consensi ed il livello di attenzione su di se.

In occasione del Label Showcase che si terrà ad Amnesia Milano, abbiamo potuto intervistare Santè: ideatore ed uomo di punta della label con base a Berlino si esibirà nella consolle milanese in compagnia di Sidney Charles e Cera Alba.

 

Chi è Santè senza la musica, nel mondo reale?

Non posso immaginare la mia vita senza la musica, sono fortunato perché grazie alla musica posso girare il mondo!

Berlino è una delle capitali della musica elettronica europea e mondiale: quanto pensi che abbia influito sul tuo percorso artistico la città? quanto credi sarebbe stato tutto diverso vivendo in un’altra città?

Berlino è una città davvero positiva, c’è tantissima gente e tantissimi artisti vivono qua: ci sono dei club fantastici e tanta arte da cui trarre ispirazione; in più è una città conveniente, gli affitti ed il costo della vita più bassi che in altre parti d’Europa.

Credo che ovunque avrei trovato, comunque, l’ispirazione per la mia musica.

“Avotre-santè” è un tipico augurio francese durante i brindisi, ed è l’insieme del nome del tuo nome e della tua label. Che ci sia un legame è abbastanza scontato: com’è nato tutto?

Il nome nasce da quando avevo 16 anni, vivevo con i miei genitori e c’era un amico di famiglia che ogni volta che veniva a trovarci diceva “avotre santè” quando si brindava.

L’ho sempre trovato molto bello, e l’ho tenuto.

Dj, producer e label manager: quale parte prevale? Label Manager, Producer, o DJ? 

Un po’ tutto, perché avere un’etichetta vuol dire lavorare per lei almeno 20 ore a settimana, altrettante di lavoro le dedico alle produzioni, ed il resto del tempo lo passo da Dj viaggiando ogni weekend in giro per il mondo. il mio è un lavoro 24/7 su tutti i fronti.

Tutti gli artisti hanno una loro creazione preferita, per una qualche ragione: qual è il lavoro che ti ha dato più soddisfazione e perché quello più di altri?

Una delle mie preferite è “The Tribe Called Mothership”, uscita nel 2012 per la label di Nick Curly, attualmente.

Il lato b del disco è stato suonato davvero un sacco, ed è ancora la numero uno su Resident Advisor. Sono molto orgoglioso di un remix fatto per i Depeche Mode che non è ancora stato pubblicato, ma spero esca molto presto.

Come producer, in che momento hai sentito che era iniziata la tua carriera?

Produco da quando ho 16 anni, ma il vero salto di qualità è stato quando mi sono trasferito a Berlino ed ho iniziato a lavorare in studio.

Che musica ascolti, se non parliamo di musica elettronica?

Mi piacciono tantissimo le colonne sonore. Ho una grande collezione, con molti artisti diversi tra  loro. Mi piace anche la musica classica, ma la mia band preferita sono i Cure.

Hai avuto la possibilità di lavorare in diverse realtà, in diverse nazioni a diversi livelli…che differenze hai trovato tra Inghilterra, Olanda, Germania, Spagna, ed Italia, ad esempio?

È sempre bello suonare in posti diversi in giro per il mondo, e la differenza principale sta nella mentalità delle persone. Mi sono accotrto che più vai a “sud” più la gente è euforica!

Ultima domanda prima di lasciarti andatre: Santè tra 5 anni. Cosa vorresti leggere nella tua biografia? Obiettivi, sogni, sentiti libero di rispondere a tutto campo.

Vorrei continuare a viaggiare per il mondo e suonare nei più grandi festival del mondo, e non vedo l’ora di comporre una colonna sonora per un film, e lavorare sulla crescita degli artisti di Avotre.