Native Instruments presenta Stems: rivoluzione in arrivo?

 

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In fase di chiusura del WMC di Miami Native Instruments ha tolto il velo dalla novità che aveva annunciato, ma sulla quale c’era il più totale mistero.

 

Parliamo di Stems, e questa volta non è un device per producers e Dj, ma di un nuovo formato audio.

Il succo del discorso è il seguente: una traccia in formato Stems sarà l’insieme di 4 tracce Mp4 che potranno essere gestite indipendentemente durante l’esecuzione del brano.

Ipotizziamo che la canzone sia composta da 4 “sottogruppi” come Vocale, cassa, basso, synth: con Stems potremo agire con gain, effetti, filtri, ed ogni cosa ci venga in mente, su ogni singolo componente di questi 4 gruppi, fino al completo ed integrale mix di varie canzoni fino al (stremizzando, forse) comporre canzoni nuove, come se si lavorasse sempre con un “kit” live…

Per ora, senza avere files sottomano, senza averlo mai sentito o provato sul campo, possiamo solo dire che probabilmente le tracce in Stems saranno riproducibili comunque da Traktor e Serato anche senza integrazioni speciali, che saranno pesantissime (comunque si lavorerà su una sessione multitraccia, quindi minimo quadruplicheranno i pesi in Kb delle canzoni), e forse saranno in qualche modo editabili attraverso i software di elaborazione multiraccia.

Per ora sappiamo anche che alcune tra le maggiori Label mondiali, tra cui Baroque Records,  Cr2 Records, Get Physical, Green Herzblut Recordings, Hypercolour, InFiné, Kling Klong, Mobilee Records, Monaberry, Monkeytown Records, Noir Music, Rejected, Toolroom Records, e 50 Weapons hanno si sono già dimostrate interessate al prodotto, insieme a Beatport  come distributore…

Credo che ne vedremo e soprattutto, sentiremo, delle belle!